Tommaso Buti, imprenditore e uomo d’affari italiano, graziato “in extremis” da Trump

Era legato a presunti reati finanziari avvenuti negli anni ’90 con la serie di ristoranti Fashion cafe, ora graziato da Donald Trump nelle ultime ore del suo mandato come presidente. Ha ormai 55 anni Tommaso Buti, ma la recente grazia ottenuta è relativa a dei fatti avvenuti vent’anni fa, quando l’imprenditore si buttò in una nuova impresa, quella di aprire una serie di fast food fashion in tutto il mondo e usare come testimonial le più belle donne della terra.
Una passione che ha sempre coltivato, quella delle donne bellissime, che ha fatto tanto parlare di lui come play boy e tombeur de femmes.
Ma partiamo dall’inizio, quando Buti arriva giovanissimo negli Stati Uniti e grazie alle sue influenti conoscenze ed indubbie capacità imprenditoriali si applica subito nel settore della ristorazione. In breve tempo unisce l’utile e il dilettevole e apre un locale dentro il lussuoso Rockefeller Center di New York City, usando come testimonial le donne più belle del mondo: le top model Elle Macpherson, Claudia Schiffer, Christy Turlington e Naomi Campbell, sua socia in affari.
Il locale ha successo immediato e subito viene aperta una filiale a Londra. Tommaso Buti, spalleggiato dal fratello Francesco, non si ferma, e apre altri ristoranti fashion in Sud Africa, poi in Messico e in Spagna. Successo, divertimento, soldi a palate e donne bellissime: un mix invidiato da molti.
Un periodo di grande soddisfazione interrotto dall’imputazione americana per reati finanziari ed il consecutivo arresto in Italia a cui però non seguirà nessuna condanna.
Dopo vent’anni, finalmente, la bella notizia per l’imprenditore che l’accusa decade a seguito della grazia ricevuta. Nel comunicato degli avvocati di Buti è sottolineato come il provvedimento riguardi ipotizzati reati contro il patrimonio avvenuti più di venti anni fa: già processato in Italia, l’imprenditore fu prosciolto dalla Corte di Appello nel 2007.
Sarebbe stata certamente un’ingiustizia dover subire un secondo processo su fatti per cui già fu giudicato. “In tutti questi anni ci ho sofferto da morire ma oggi sono felice, che bello, non è mai successo nella storia”, racconta Buti. “Con Donald ho una grande amicizia”. Ora Buti, dopo 21 anni, potrà tornare nei suoi amati States.

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