I permessi necessari per la piscina interrata

Finalmente vi siete decisi ad acquistare una piscina interrata per il vostro giardino, per godervi momenti di relax unici con la vostra famiglia e gli amici.

Tuttavia, quello che dovete sapere è che una piscina interrata, dopo essere stata acquistata, ha anche bisogno di autorizzazioni ad hoc.

Prima di preoccuparvi troppo della manutenzione della piscina dovreste considerare che ogni piscina che richiede uno scavo richiede anche un’autorizzazione da parte dell’ente territoriale nel quale è situata. Prima ancora di cominciare i lavori, quindi, dovreste informarvi bene sui permessi che sono richiesti per cominciare gli scavi nel vostro comune.

L’argomento dei permessi per edificare la piscina interrata in effetti è abbastanza complesso ed intricato e molti non sanno bene da dove cominciare per cercare di costruire la loro piscina interrata senza subire sanzioni anche pesanti. Noi vogliamo darvi qualche consiglio a riguardo, ma vi ricordiamo che la disciplina dei permessi per costruire una piscina deriva da un accordo stato regione e che ogni regione (ma anche provincia e comune) la applica con qualche differenza. Potreste quindi trovarvi spaesati nel conoscere che ci sono differenze anche sostanziali nei permessi richiesti da un comune all’altro, ecco perché la soluzione migliore è sempre quella di far riferimento al vostro comune di appartenenza e chiedere quali siano i giusti permessi per fare la vostra piscina interrata.

Le autorizzazioni per costruire la piscina interrata

Una regola vale su tutto il territorio italiano: non si può cominciare a costruire nessuna piscina interrata senza aver richiesto le giuste autorizzazioni. Se non si ha domandato il permesso a costruire (o la DIA, a seconda dei casi) non si possono iniziare i lavori pena l’obbligo di rimuovere quanto fatto e una pesante multa, e anche la possibilità di rispondere penalmente per edificazione abusiva. Ecco quali sono i permessi che possono esser chiesti per costruire la piscina interrata.

  • La DIA. La Denuncia di Inizio Lavori è un permesso che fino a qualche anno fa veniva spesso richiesto per cominciare a costruire una piscina interrata. Tuttavia, negli ultimi anni, esso non è spesso sufficiente perché la giurisprudenza ha stabilito che la costruzione della piscina non si può considerare un’attività edilizia libera ma consiste in una trasformazione del suolo. Il risultato è che nella maggior parte dei casi, per poter edificare la piscina interrata oggi serve un permesso a costruire, ma alcuni comuni ancora accettano la DIA. La differenza sta nel fatto che la DIA è governata dal silenzio assenso, il che significa che se il comune non nega il consenso entro 30 giorni dalla domanda si possono cominciare subito dopo i lavori. Per poter chiedere la DIA è necessario anche che la piscina interrata sia un intervento pertinenziale e che quindi non superi il 20% del volume della casa attinente.
  • Il permesso a costruire. Molto più comune oggi è il permesso a costruire, che viene chiesto quando la piscina è una nuova costruzione. Questo permesso viene richiesto per tutti gli interventi che comportano una trasformazione edilizia o urbanistica del territorio, quali appunto anche la piscina. Bisogna consegnare al comune il progetto della piscina interrata, il titolo a costruire e una certificazione del rispetto dei requisiti igienico e sanitari. A questo punto il comune ha 60 giorni di tempo per rispondere, aumentati a 120 se ha più di 100mila abitanti. Se entro questo lasso di tempo non viene rilasciata l’autorizzazione, essa è negata. Inoltre il permesso è obbligatorio se la piscina interrata supera del 20% il volume dell’edificio principale.
  • Tenete conto che se la piscina sorge in un contesto con vincoli paesaggistici, vi servirà anche il permesso della Sovrintendenza che spesso richiede più tempo.