Come posare un pavimento in resina

Un pavimento in resina offre molti vantaggi. Usato, in un primo momento, come pavimento industriale, costituisce oggi una valida alternativa alla pavimentazione tradizionale, ed è utilizzabile sia all’esterno che all’interno degli uffici quanto delle abitazioni. Gode, pertanto, di una  notevole versatilità.

Sorge spontaneo chiedersi chi può svolgere questo lavoro. Ebbene, esso può essere realizzato da un professionista nel settore dei rivestimenti quanto da chiunque voglia cimentarsi con il fai da te. Se questo è il vostro caso, troverete qui di seguito alcune indicazioni utili a tale scopo oltre ai vari step necessari per la posa in opera. Le informazioni che seguono ci sono state fornite da un’azienda di Roma specializzata in posa pavimenti in resina: https://semaservice.it/posa-pavimenti-in-resina

Posa pavimenti in resina: ecco come procedere

Iniziamo subito con il dire che questo lavoro non comporta lo smantellamento di un’ eventuale pavimentazione preesistente né la realizzazione di un massetto. A ben vedere, si tratta di un enorme vantaggio in termini di costi, tempo e igiene della casa.

Nello stesso tempo, non si può pensare di procedere con la posa senza un’opportuna preparazione della superficie, qualunque essa sia. Essa deve avere delle caratteristiche che la rendano idonea a tale scopo e che permettano di ottenere un lavoro di qualità e che duri nel tempo.

Infatti, in questo caso, ci si può aspettare di svolgere una manutenzione irrisoria, a distanza di circa dieci anni, scartavetrando e applicando nuovamente altra resina. In caso contrario, bisognerà fare i conti con un pavimento mal riuscito, che non aderisce perfettamente alla superficie e che tende a sollevarsi in alcuni punti rendendosi disomogeneo, presentando altresì crepe e bolle.

Si può dire che una superficie trattata ad hoc si presenta perfettamente pulita ed omogenea. Questo si traduce nel fatto che devono essere eliminati i residui di polveri, finanche le più sottili, come anche il battiscopa, le fughe e le possibili crepe presenti sul fondo. Dunque essa dev’essere chiaramente senza interruzioni o dislivelli.

Un ulteriore aspetto da tenere in considerazione riguarda sia la temperatura che l’umidità dell’ambiente in cui ci sia appresta a lavorare. Di fatto la posa della resina risente della temperatura circostante, tanto che può esserne intaccata la struttura, la duttilità e l’utilizzo stesso. Con glass transition temperature ci si riferisce proprio al limite di temperatura a cui può resistere un polimero come la resina senza subire modifiche strutturali. Quella ideale è una temperatura che resta costante per almeno 48h e che si attesta intorno ai 20°, o comunque tra i 10° e i 30°. Più ci si discosta da questo parametro, più si incorre nel rischio suddetto.

Per quanto riguarda l’umidità, è necessario distinguere quella dell’ambiente circostante da quella della base. Per evitare di incorrere nella cosiddetta umidità di risalita, cioè in quel fastidioso fenomeno per cui l’umidità sale dal suolo, intacca la base dei  muri e penetra fino all’intonaco di un edificio, provocando antiestetici rigonfiamenti e il distacco delle parti di intonaco, è preferibile mantenere la prima tra il 40 % e il 75% e la seconda non oltre il 4-5%.

Fatte queste opportune considerazioni, veniamo ora agli step che ci permetteranno di eseguire una posa a regola d’arte.

Dopo una valutazione iniziale dell’area su cui bisognerà intervenire, per i motivi sopra esposti,

  • (step 1), le piastrelle, se preesistenti, verranno smerigliate, le fughe verranno stuccate (per ottenere una maggiore omogeneità lo stucco può essere steso con un rullo sull’intera base e non solo in corrispondenza delle stesse) e, nel caso in cui la base sia costituita da un parquet, la cera verrà opportunamente detersa e resa opaca;
  • (step 2), successivamente andrà adagiata una rete in fibra di vetro direttamente sul pavimento, senza sovrapposizione alcuna;
  • (step 3), in terzo luogo ci si occuperà del fissaggio della rete con l’ausilio di un primer a base di resina epossidica. Questo prodotto, che si può trovare in commercio già miscelato, penetra all’interno della base garantendo una maggiore tenuta e durata.
  • (step 4), dopo aver atteso l’asciugatura del primer, i cui tempi sono indicati generalmente sulla confezione e oscillano tra le 12h le 48h, si passa alla preparazione della resina, seguendo scrupolosamente le istruzioni riportate sulla confezione e senza trascurare di mescolare il prodotto;
  • (step 5), questo è il momento della colatura, una vera e propria gettata di resina il cui spessore può variare all’incirca tra i 2 cm e i 10 cm. Per questa caratura è opportuno ricorrere all’impiego di una racla per resine epossidiche, tuttavia, per spessori ben al di sotto di questa soglia, è possibile stendere il prodotto con l’impiego di un rullo. A questo punto occorre che la resina livellata si asciughi completamente. In base allo spessore che presenta, possono essere necessari dai due ai sei giorni per un’asciugatura ottimale;
  • (step 6), infine, ci si occupa della finitura, che può essere particolarmente sobria o anche presentare delle soluzioni altamente personalizzate e di grande effetto ottico. Come detto all’inizio, i pavimenti in resina sono estremamente versatili, per cui non resta che scegliere in base al tipo di ambiente e al gusto personale.

Tempi di posa

È utile ribadire che alcuni degli step sopra elencati prevedono delle tempistiche che è necessario rispettare se si vuole realizzare una posa ottimale. I passaggi fondamentali sono due:

  1. Asciugatura del primer. I tempi di asciugatura del prodotto sono indicati sulla confezione, e generalmente oscillano tra le 12h e le 48h.
  2. Asciugatura della resina colata. I tempi, in questo caso, si allungano, da un minimo di due a un massimo di sei giorni.

Tenendo conto dell’estensione della superficie su cui si andrà a intervenire, del doppio tempo di asciugatura e del tipo di finitura che si andrà a scegliere, la posa di un pavimento in resina richiede circa una settimana, tra i cinque e gli otto giorni.

Posa pavimenti in resina fai da te

Ciascuno dei sei step sopra elencati, dalla ricognizione fino alla finitura, è indicato per la realizzazione di una posa in resina fai da te. Infatti, se si sceglie di affidare il lavoro a un professionista del settore edile, sarà lui stesso a occuparsi non solo della posa ma anche della scelta nonché dell’impiego dei prodotti e degli strumenti necessari per la posa in opera, mentre, nel caso in cui la scelta ricada sul fai da te, diventa fondamentale seguire le linee guida riportate sulle confezioni dei prodotti che si andranno a utilizzare, inerenti ai modi e ai tempi di utilizzo.

Si tenga presente, infine, che le stesse imprese edili talvolta mettono a disposizione del cliente video tutorial e kit utili a questo scopo.