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Ossidazione anodica: definizione, campi d’applicazione e vantaggi

Che cos’è l’ossidazione anodica?

L’ossidazione anodica, conosciuta anche come anodizzazione, è un processo di tipo elettrochimico che non può avvenire spontaneamente e che ha lo scopo di creare uno strato protettivo di ossido sul metallo da trattare, in modo che questo non venga intaccato dalla corrosione. Tale procedura è solitamente utilizzata per l’alluminio e il meccanismo che governa questo particolare tipo di ossidazione è il seguente: grazie ad un circuito elettrico esterno (catodo) viene fatta passare una corrente elettrica all’interno del materiale immerso in una soluzione acquosa (anodo); in questo modo, gli ioni negativi formatisi soprattutto grazie a un processo di dissociazione dell’ossigeno, si dirigono verso quelli positivi (ovvero l’alluminio) per poi cedergli le cariche che stanno trasportando. La reazione fra i due materiali va allora a costituire uno strato protettivo molto efficace. Esso può avere spessore variabile ma, solitamente, si raggiungono strati fra i 5 e i 20 micron per quanto riguarda l’ossidazione anodica sottile e fra i 20 e 30 micron per l’ossidazione anodica semi-dura. A seconda di dove l’oggetto dovrà essere utilizzato si utilizzerà la tipologia più adatta.

L’ossidazione anodica nell’industria

Tecres (‘http://www.tecresmetalfinishing.it/ossidazione-anodica/‘) è un’azienda altamente specializzata nella realizzazione di manufatti in alluminio e nei conseguenti trattamenti di protezione superficiale. Come già precedentemente sottolineato, l’ossidazione anodica è probabilmente il processo più efficace per proteggere il metallo da potenziali processi corrosivi o semplicemente per migliorarne l’estetica. Questo trattamento, prodotto esclusivamente in ambito industriale, si compone generalmente di tre fasi principali.
La prima fase riguarda i pretrattamenti chimici e meccanici che hanno lo scopo di rimuovere i residui di oli, grassi e sporco in generale, per far si che il processo di ossidazione anodica avvenga correttamente. Fra questi si citano la spazzolatura meccanica (spazzole o dischi abrasivi che rimuovono le tracce di grasso in eccesso), la sgrassatura, il decapaggio (si attacca chimicamente la superficie per eliminare tutti gli strati in eccesso e quindi creare una base ben reattiva per l’ossidazione), la satinatura chimica (alternativa al decapaggio ma più adatta per superfici opache) e la neutralizzazione (per eliminare tutte le tracce derivanti dai trattamenti precedenti).
Una volta che, quindi, si è resa la superficie del metallo uniforme e senza residui di sporco, si può passare alla seconda fase del trattamento che consiste nell’ossidazione anodica vera e propria. Questo particolare trattamento elettrochimico attacca la superficie dell’alluminio o di altri metalli per creare un film ossido protettivo. Lo strato è molto sottile, totalmente trasparente e ricco di pori per poter captare qualsiasi sostanza che gli si avvicini. Per tale motivo, dunque, è necessario passare alla terza fase in cui si deciderà se fissare il colore naturale dell’alluminio oppure procedere applicando tinte diverse, a seconda dei gusti e dell’utilizzo che si dovrà fare dell’oggetto.
Pertanto, la terza fase è denominata trattamento di finitura e può consistere di diverse opzioni. Se si decide di colorare il metallo, si può procedere con l’applicazione di sostanze organiche od inorganiche o, addirittura di elettro-colori, a seconda dell’effetto che si vuole ottenere. Si passa poi alla fase di fissaggio (fase che può essere effettuata direttamente dopo l’ossidazione anodica se si decide di mantenere il colore originale dell’alluminio) per poter chiudere i pori dello strato anodico. Per fare ciò si utilizza acqua demineralizzata che rende la superficie vetrosa ed impermeabile. La temperatura, la durata di immersione e il pH del bagno sono fondamentali per la buona riuscita del trattamento. Infine, si conclude il tutto con l’oliatura, capace di eliminare la polvere di fissaggio e rendere perfetto il prodotto finale.

I principali scopi dell’ossidazione anodica

L’ossidazione anodica ha diversi pregi e per tale motivo, i metalli trattati con questa procedura possono essere utilizzati in vari campi, sia industriali che civili. I principali vantaggi che derivano dal trattamento di ossidazione anodica sono il raggiungimento di una miglior resistenza alla corrosione del metallo in questione, una maggior durezza superficiale, una più elevata resistenza all’usura e all’abrasione, la fornitura di un discreto livello di isolamento termico ed elettrico, la possibilità di incollare altri pezzi sul metallo ed, infine, un miglior aspetto estetico.
Il processo di ossidazione anodica è fondamentale in quanto consente di utilizzare l’alluminio, un materiale estremamente leggero e molto resistente ma facilmente deteriorabile, in campi in cui le condizioni esterne sono molto aggressive. Proprio per tale motivo, è indispensabile proteggerlo con efficacia da corrosione e degrado, per poter sfruttare le sue proprietà sia nel campo dell’industria che nel campo delle costruzioni.