Seconda casa: quali sono i costi da sostenere

Avere una seconda casa è il sogno di molti, sia per avere una casa dove trascorrere le vacanze, sia come investimento: tuttavia, è bene sapere che, oltre a sostenere i costi per l’acquisto dell’immobile se non si ha la fortuna di riceverne una in eredità, bisognerà sobbarcarsi molte spese per la sua gestione, tasse e oneri relativi alla manutenzione e al mantenimento.

A questo poi, bisogna aggiungere anche che, a differenza della prima casa, per una  seconda abitazione non sono previste agevolazioni. Secondo una stima del Sole24Ore, le spese per mantenere una seconda casa possono arrivare anche a 15mila euro [1], contro i 7mila circa per la prima abitazione.

Per questo motivo,  molte persone decidono di affittare la seconda casa o trasformarla in un’attività redditizia. Qui, ad esempio, puoi trovare informazioni su come affittare la tua casa vacanze e ricavarne un reddito.

I costi da sostenere per acquistare la seconda casa

Quando si tratta di una seconda casa, è importante valutare anche da chi si effettua l’acquisto[2]. Infatti, la legge è cambiata e oggi non esistono più tassi agevolati, anche acquistando direttamente dal costruttore. Questo dettaglio non è conosciuto da tutti e può fare la differenza tra le spese da sostenere.

La compravendita di una seconda casa è esente IVA, ma prevede un imposta di registro pari al 9% e il pagamento di una tassa ipotecaria e catastale di circa 100 euro per entrambe. Questo è valido per gli acquisti da un privato o da un’azienda che ha ultimato i lavori da oltre 5 anni.

Acquistando una seconda casa da un costruttore entro i 5 anni dalla realizzazione dell’immobile, invece, si pagherà l’IVA del 10% o del 22%  per abitazioni di lusso, con una maggiorazione delle imposte catastali e ipotecarie che arriva a 200 euro.

Tasse e oneri di mantenimento

Oltre ai costi da sostenere per l’acquisto della seconda casa con le relative imposte, bisogna calcolare anche che annualmente bisognerà corrispondere al Fisco le tasse IMU e TASI che, in caso di una seconda abitazione, non prevedono agevolazioni.  Il costo di queste imposte varia da ogni Comune e, in generale, va dallo 0,46% al 1,06% per l’IMU, mentre la TASI, solitamente intorno alle 0,1%, può subire adeguamenti in base alle esigenze locali.

Inoltre, anche per le tariffe delle utenze, quali luce, gas e acqua, sono previste delle maggiorazioni se il contratto è intestato a non sono residenti. Non solo vengono pagati di più gli oneri di sistema relativi alla fornitura, ma spesso viene calcolata anche una quota fissa da corrispondere.

Non bisogna dimenticare, poi, che la seconda casa deve essere inserita anche nella dichiarazione dei redditi: in questo caso, bisognerà mettere in conto una tassa IRPEF calcolata sulla rendita catastale nella misura almeno dell 50%, ma variabile anche in base alla residenza con aumenti fino a un terzo della somma, valida però solo per le case che non sono date in affitto.

Mantenere una seconda abitazione, quindi, può risultare davvero molto oneroso: un ottimo compromesso, per avere un casa vacanze e non gravare troppo sul proprio conto corrente è quella di affittarla, anche per brevi periodi, così da ottenere una rendita e pagare meno tasse

[1] https://www.ilsole24ore.com/art/la-seconda-casa-costa-doppio-prima-AEoYpbVB

[2] https://www.facile.it/mutui/guida/le-imposte-sulla-casa-tutto-quello-che-devi-sapere.html#:~:text=Se%20il%20venditore%20%C3%A8%20un,di%20registro%20sale%20al%209%25.