L’osservazione della materia nel laboratorio chimico

Il laboratorio chimico è uno dei luoghi più incredibili all’interno del quale poter osservare gli straordinari cambiamenti della materia. Solamente in edifici simili tecnici possono maneggiare gli strumenti e le sostanze pericolose che contraddistinguono la chimica, disciplina antichissima (esisteva già al tempo dell’Antica Grecia, seppur in forma prettamente teorica) e ricca di un fascino ineguagliabile. Da un punto di vista puramente visionario e immaginifico, si potrebbe affermare che la chimica è la scienza che più si avvicina alla magia, visti gli incredibili effetti derivanti dalla combinazione di sostanze diverse tra loro. Tornando ai laboratori, è all’interno di luoghi di questo tipo che la “magia” avviene realmente, il tutto grazie alla capacità di studiosi e periti incaricati di portare avanti gli studi della materia e della sua composizione. L’importanza della chimica va ricercata nella sua implicazione diretta nel quotidiano: è possibile riscontrare ovunque la presenza della disciplina, da ciò che mangiamo sino ai medicinali che utilizziamo per curarci. Il laboratorio è il posto perfetto per studiarne gli effetti, visto l’alto livello di specializzazione che lo caratterizza. In un laboratorio hanno sede i più importanti strumenti di cui un tecnico possa disporre: dagli alambicchi alle buvette, passando per vetrini, strumenti di misurazione e così via. Prima di passare alla delineazione degli oggetti che un chimico utilizza all’interno del laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche, vediamo quali sono le mansioni principali e le operazioni che un tecnico è tenuto a praticare in un ambiente così sofisticato.

Il chimico: i compiti e le mansioni all’interno del laboratorio
Il chimico è una delle professioni scientifiche più soddisfacenti e al contempo pericolose: soddisfacente perché attraverso l’esercizio della disciplina è possibile conoscere più da vicino i segreti che si celano dietro gli aspetti più misteriosi della natura; pericolosa perché, che lo si voglia o meno, per esercitare la professione in modo completo ed esaustivo è necessario mettere mano a strumenti all’avanguardia e sostanze potenzialmente dannose per l’essere umano. In ogni caso, se l’ambiente rispetta le norme esistenti in materia di sicurezza sul lavoro, il chimico non andrà incontro ad alcun problema legato alla propria incolumità. Fatta questa premessa, inoltriamoci più in profondità nella questione delle mansioni del tecnico di laboratorio. All’interno di un laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche, il perito si trova a dover fare i conti con diversi aspetti legati all’esercizio della professione: aspetti prettamente pratici, inerenti allo studio di soluzioni e composti, ma anche puramente organizzativi quali il mantenimento della documentazione del laboratorio, la pulizia delle aree di lavoro, la verifica degli standard qualitativi degli strumenti in uso. Il laboratorio nasce proprio come ambiente di studio, per cui la pulizia e l’organizzazione sono aspetti fondamentali della questione. Rimanendo però nell’ambito più inerente alla chimica in sé, ecco che il tecnico si trova a dover confrontarsi con lo studio dei meccanismi e delle reazioni delle sostanze chimiche; con l’utilizzo di tecniche inerenti alla chimica analitica; con l’utilizzo di campioni in fase di lavorazione, il tutto grazie all’utilizzo degli innumerevoli strumenti che è possibile ritrovare all’interno del laboratorio.

Gli strumenti e gli utensili da lavoro nel laboratorio
Il laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche è letteralmente circondato dai vari utensili che, di volta in volta, verranno presi in considerazione dai tecnici per lo svolgimento di determinate sessioni di lavoro. Gli strumenti si dividono principalmente per la funzione che questi sono in grado di garantire all’utente: nell’ambiente di lavoro è possibile fare uso di utensili più semplici come le bilance o i matracci, ma non vanno trascurati anche gli elementi mediamente complessi. È il caso dei reattori da laboratorio (l’apparecchio di Kipp, utile per ricavare gas dalle reazioni chimiche, è uno dei tanti esempi) e del cromatografo, o ancora dell’estrattore Soxhlet, che prende il nome dal suo inventore e che permette, per l’appunto, di estrarre solventi. Il laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche è un ambiente incredibilmente variegato, poiché al suo interno è possibile ritrovare anche strumenti di misurazione che si possono riscontrare in ambienti più…famigliari: il cilindro graduato, ad esempio, viene particolarmente sfruttato in laboratorio, ma è possibile farne uso anche in cucina, utilissimo per misurare i liquidi necessari alla preparazione di piatti e ricette. Tra gli altri strumenti di misurazione vanno segnalati lo spettrofotometro e la buretta classica, fondamentale per dosare i volumi dei liquidi, il piaccametro, per misurare il pH di un liquido, il densimetro, per la misurazione della densità di un liquido, e molti altri, che combinati tra loro permettono ai tecnici di laboratorio di operare con grande precisione.

La questione della sicurezza nel laboratorio
Veniamo a delineare tutti quegli aspetti che riguardano la sicurezza del laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche. Avendo a che fare costantemente sia con strumentazione delicata, sia con sostanze tossiche o comunque dannose se ingerite, inalate o maneggiate con poca cura, il chimico deve poter lavorare in tutta tranquillità e nelle massime condizioni di sicurezza possibili. Il tecnico del laboratorio deve conoscere anzitempo tutte le sostanze con cui si ritrova a lavorare, ben sapendo che il pericolo di avvelenamento, infezione, infiammazione ed esplosione è dietro l’angolo. Per scongiurare simili eventualità è fondamentale fare riferimento a alle protezioni che possano garantire la massima incolumità fisica. Tutti i soggetti impegnati nelle lavorazioni in laboratorio sono tenuti a indossare i dispositivi protettivi in dotazione all’interno di edifici di questo tipo, così da proteggere il corpo dalla testa ai piedi. Si prenda il caso del possibile avvelenamento da sostanze tossiche: quando il chimico si trova ad operare con simili sostanze, egli dovrà dotarsi di tute e mascherine che impediscano agli elementi tossici volatili di raggiungere le vie respiratorie. Nel caso di lavorazioni ad alte temperature, invece, il tecnico dovrà avere la certezza di godere di tutte le possibili protezioni qualora dovesse avvenire un contatto con fiamme o con superfici riscaldate. Oltre alle protezioni individuali, l’operatore del laboratorio dovrà assicurarsi che nell’edificio sussistano tutte le condizioni di sicurezza di base: meccanismi di messa in sicurezza dell’ambiente, presenza di vie di fuga, possibilità di raggiungere agilmente tali vie di fuga, corretta aerazione e tutto ciò che possa favorire il benessere di coloro che occupano lo spazio operativo in questione. Dopotutto, non vi è operatività in un laboratorio chimico se non vi è un’adeguata sicurezza di fondo.