Regole per la sicurezza dei pneumatici di camper e auto

Prima di partire in auto o per una vacanza in camper, è bene effettuare tutti i controlli relativi alla sicurezza del proprio mezzo. Tra questi, particolare attenzione va riservata alle gomme.

Pneumatici per il comper

Stato di usura, vetustà e corretta pressione di gonfiaggio delle gomme sono particolari da controllare con la massima premura.

Sembrerebbe scontato, ma non va dimenticato nemmeno di montare gli pneumatici giusti per la stagione in corso, estiva o invernale. Le gomme estive hanno una durata massima di 42 mesi, ciò significa che dopo 3 anni e mezzo vanno sostituite, indipendentemente dal loro stato di usura.

Per le gomme invernali il limite di integrità è di 7 anni, sempre a prescindere da quanto siano consumate, ed è obbligatorio sostituirle per evitare che possano esplodere durante la marcia.

Il battistrada tuttavia tende a indurirsi col tempo, anche e soprattutto se non ha percorso molti km e con una costante frequenza di esercizio. Il naturale indurimento dei polimeri impiegati nelle mescole fa sì che col tempo le prestazioni dello pneumatico vadano a peggiorare. Minor grip quindi, che si traduce in aumento degli spazi di frenata, minor tenuta in curva, e un peggioramento della trazione in accelerazione. Sia su asfalto asciutto che con fondo bagnato.

È quindi bene non aspettare le scadenze sopra riportate, ma di sostituire le gomme al massimo ogni tre anni. Dopo tale periodo infatti il processo di indurimento produce un calo di performances, e quindi di sicurezza, sostanziale.

Quando si acquista un nuovo treno di gomme, è quindi importante verificare la data di fabbricazione degli stessi, che è riportata sul DOT.

Il DOT è un codice che si trova sulla spalla della gomma, e indica la settimana e l’anno in cui questa è uscita dalla fabbrica, sia su gomme estive che invernali.

Anche lo stato di conservazione delle gomme, quando si sostituisce il treno estivo con quello invernale (e viceversa), gioca un ruolo fondamentale nella sicurezza del mezzo. Gli sbalzi termici e l’esposizione diretta alla luce del sole inducono un processo di vulcanizzazione e conseguente indurimento del battistrada. Per minimizzare questa possibilità, le coperture smontate vanno riposte al buio e possibilmente in condizioni di temperatura e umidità costanti.

Nella scelta delle nuove gomme per il camper inoltre è bene prestare attenzione all’omologazione delle stesse. La sigla che identifica l’omologazione è stampata sulla gomma prima della misura del cerchio, e può riportare la dicitura “C” o “CP”.

Gli pneumatici omologati per camper devono riportare la sigla CP, e non vanno confusi con quelli marchiati C, destinati invece a furgoni leggeri o cargo.

Pneumatici per l’auto

Le regole per la sicurezza di chi viaggia in auto, sempre a proposito di pneumatici, sono sostanzialmente le stesse che valgono per i camperisti, eccezion fatta per l’omologazione CP. È importante quindi equipaggiare la propria vettura con coperture fresche e in piena efficienza, e accertarsi di tanto in tanto che non siano presenti crepe o segni di usura anomala sulla superficie del battistrada. In uno pneumatico consumato le probabilità di esplosione aumentano esponenzialmente, rispetto a uno nuovo.

Anche il tipo di usura va considerato: se la gomma tende a consumarsi più rapidamente nella parte interna, o al contrario nella zona più esterna in prossimità della spalla, è bene sostituire le gomme e contestualmente far controllare convergenza ed equilibratura.

Per assicurarsi sempre la massima sicurezza alla guida, e anche per ottemperare alle vigenti disposizioni di legge, è fondamentale anche sull’auto montare le gomme adeguate alla stagione in corso.

La direttiva ministeriale del 16 gennaio 2013 stabilisce l’obbligo di pneumatici invernali per tutte le tratte stradali e autostradali interessate da tale disposizione, per tutto il periodo che va dal 15 novembre al 15 aprile.

Le gomme termiche inoltre andrebbero usate a prescindere se il manto nevoso ricopre l’asfalto, condizione in cui una gomma tradizionale non garantisce alcuna sicurezza. Già con temperature dell’asfalto inferiori a 7 gradi infatti, le gomme invernali garantiscono maggior grip di quelle estive. Il motivo risiede nella loro composizione chimica: la mescola più morbida garantisce maggior grip su fondo asciutto, bagnato, neve e fango. Sulla neve in particolare, l’aderenza aumenta fin oltre il 20% rispetto a uno pneumatico estivo. È infine preferibile montare gomme termiche in luogo delle 4 stagioni, per assicurarsi una sicurezza decisamente superiore su fondi resi insidiosi da neve, ghiaccio, pioggia e basse temperature.

Riconoscere gli pneumatici ricostruiti

Gli pneumatici ricostruiti sono gomme usate al quale viene smontato il battistrada ormai logoro; alla carcassa nuda viene applicato un nuovo battistrada che andrà a sostituire il precedente, per rimettere di nuovo la gomma in commercio. Il risultato è uno pneumatico apparentemente pari al nuovo, ma a un prezzo decisamente inferiore.

Le normative vigenti stabiliscono che uno pneumatico potrà essere ricostruito solo una volta, e l’intero processo deve rispettare standard qualitativi molto stringenti al fine di garantire la massima sicurezza alla guida.

Anche per questi modelli è bene accertarsi dell’anno di fabbricazione, ed assicurarsi che il battistrada abbia lo spessore minimo di 1,6 mm come previsto dalla legge.

È facile identificare questi prodotti dalla dicitura “Retreated” o “Ricostruito”, inoltre devono riportare delle sigle identificative che indicano:

Tracciabilità del prodotto (6 numeri che indicano periodo, luogo e operatore che ha eseguito l’intervento)

Paese di produzione (il codice per l’Italia è E2)

Sigla identificativa sulla spalla (109R o 109Ri)