Strumenti per l’edilizia: la benna miscelatrice

Negli ultimi anni ha preso piede nel settore edile l’uso di una macchina multifunzionale come il sollevatore telescopico, strumento di derivazione industriale ma molto in uso anche in agricoltura, ad esempio nella movimentazione dei cereali. Alcuni li chiamano anche carrelli o muletti telescopici.

La caratteristica principale del sollevatore telescopico è quella di essere dotato di un braccio laterale estensibile con altezze raggiunte che possono superare i 15 mt e capacità di sollevamento notevole, anche oltre le 6 tonnellate.
Solitamente l’equipaggiamento di un carrello telescopico è dotato di un telaio semi-rigido, motore diesel, 4 ruote motrici e sterzanti per un movimento “a granchio”, e sono anche dotati di stabilizzatori nel caso di sollevamento a grandi altezze di carichi pesanti o su terreni sconnessi.

Oggi, in nome della sostenibilità ambientale, il mercato si sta arricchendo anche di sollevatori dotati di motore elettrico con batterie che garantiscono una normale giornata lavorativa, come ad esempio i sollevatori telescopici prodotti da Faresin industries.

Il grande vantaggio del sollevatore telescopico è però la sua versatilità, grazie ad una moltitudine di accessori in dotazione che si possono agganciare alla testa del braccio telescopico. Tra essi troviamo:

  • Forche
  • Piattaforme o ceste porta persone
  • Benne
  • Benna miscelatrice
  • Pinze
  • Argano
  • Tramoggia
  • Spazzatrice
  • Spazzaneve

Questi accessori possono essere utili per svariate esigenze, ma oggi vediamo in particolare un accessorio molto utile in campo edile: la benna miscelatrice

La benna miscelatrice, come funziona

Le benne miscelatrici trovano il loro uso nella miscelazione del calcestruzzo e sono quindi adatte in cantieri edili dove un sollevatore telescopico può fungere sia da gru che da movimentatore di materiale e da piccola betoniera, motivo per cui si chiama anche benna betoniera.

Una benna miscelatrice è dotata di un motore che mette in azione la vite senza fine per miscelare sabbia, cemento e acqua, ed è coperta da una griglia di sicurezza per evitare incidenti. Inoltre la benna miscelatrice è dotata di una finestra idraulica richiudibile posta sotto alla benna alla quale si può anche applicare un tubo per lo scarico del calcestruzzo comodamente e direttamente dove serve. Niente carriole piene di calcestruzzo quindi!

La lavorazione del calcestruzzo in una benna betoniera si sviluppa su più fasi:

  • La benna aperta carica la sabbia (come fosse una ruspa).
  • Alla sabbia vengono agggiunti cemento e acqua da sopra la griglia chiusa.
  • La vite senza fine inizia a miscelare l’impasto.

Uno dei vantaggi di questo metodo è che una volta pronto il calcestruzzo lo si può comodamente trasportare dove serve mantenendo la miscelazione accesa, in modo da garantire sempre una corretta omogeneità e qualità del calcestruzzo.

Benne miscelatrici in sicurezza

L’uso delle benne miscelatrici è molto pratico soprattutto in cantieri dove sono necessari piccoli ma continui rattoppi o dove una betoniera classica sarebbe scomoda, o in ogni caso dove è presente un sollevatore telescopico e conviene quindi sfruttarlo.

La usa utilità e comodità è quindi indubbia, ma essendo uno strumento che alza e movimenta un peso notevole e sfrutta il movimento di una vite senza fine bisogna porre molta attenzione al discorso sicurezza. Infatti l’uso a volte indiscriminato delle benne miscelatrici senza rispettare a volte neanche il buon senso ha portato nel 2013 il Ministero del Lavoro a scrivere una circolare in merito, la n.28 2 Luglio 2013.

In particolare la circolare si è soffermata sul problema del peso massimo, ovvero prima di usare una benna miscelatrice bisogna essere sicuri che il mezzo a cui è agganciata possa supportare un carico operativo superiore al peso della benna e del calcestruzzo, cioè la massa massima.
Questo per evitare il problema specifico legato ai rischi di ribaltamento del mezzo.

Per quel che riguarda il problema della pericolosità della vite senza fine bisogna essere sicuri che la griglia di protezione sia progettata in maniera che nel caso venga aperta o rimossa il moto delle eliche si fermi per evitare incidenti anche mortali.
Inoltre bisogna prestare attenzione che questo blocco non venga rimosso manualmente per praticità andando a mettere in pericolo l’incolumità degli operatori.